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Perugia, Sollecito porta la fidanzata a vedere la casa dove fu uccisa Meredith

Il giovane si difende: "Le ho solo fatto vedere i luoghi dove ho vissuto". Il padre: "Non ci vedo nulla di male"

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Raffaele Sollecito è tornato a Perugia, davanti alla casa dove venne uccisa Meredith Kercher. Il giovane, condannato nell'appello bis del processo, è stato fotografato mentre fa vedere l'abitazione alla fidanzata. "Se ha voluto far vivere alla sua compagna la tragedia che ha passato, non ci vedo niente di male", lo ha difeso il padre, Francesco. I due si sarebbero recati anche nell'abitazione dove lo studente viveva quando frequentava l'Università.

A riportare la notizia sono stati alcuni giornali locali, che riprendono anche la foto scattata da un passante, con due giovani ripresi di spalle. Qualcuno ha riferito anche di aver visto Sollecito indicare alla fidanzata la casa del delitto. "Non ha fatto nulla di male", ha detto il padre Francesco, nel tentativo di placare le polemiche. "Lui è completamente estraneo a quel delitto".

"Raffaele è un ragazzo normale e perbene - ha aggiunto -. Ieri è stato a Perugia per fare visita a uno dei suoi difensori, l'avvocato Luca Maori, e quindi ha incontrato il professore universitario che lo sta aiutando a scrivere la tesi in ingegneria informatica. Non ci vedo veramente nulla di strano se in questa occasione ha approfittato per far vivere alla sua fidanzata la tragedia che ha passato. Visto che, lo ribadisco, è totalmente estraneo a questa cosa". Secondo Francesco Sollecito, il figlio Raffaele si sarebbe poi recato anche in visita ad Assisi.

"Ho solo fatto vedere alla mia ragazza i luoghi di Perugia dove ho vissuto e così siamo arrivati anche in via della Pergola", si difende poi lo stesso Sollecito. "Per me quel posto non ha significati particolari perché non ci ho vissuto alcunché di trascendentale. Non ha per me significati particolari perché la notte dell'omicidio non c'ero".