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Tiziano Ferro, confermata l'evasione fiscale: fittizia la residenza all'estero

La commissione Tributaria regionale ha respinto il ricorso presentato dal cantante dopo le sentenze di primo grado

TIZIANO ferro nek
tgcom24

Confermata l'evasione fiscale del cantante Tiziano Ferro per circa 3 milioni di euro. La Commissione tributaria regionale ha infatti respinto il ricorso del cantante. Restano dunque valide le sentenze di primo grado che stabilivano come la residenza all'estero del cantante fosse fittizia negli anni 2006, 2007, 2008, periodo a cui si riferiscono le contestazioni del fisco. Ferro è stato condannato a pagare le spese processuali.

Tiziano Ferro si è sempre difeso dicendo che solo impegni di lavoro, come i tour, lo avevano portato lontano dalla sua residenza in Gran Bretagna. Di diverso parere, invece, la commissione tributaria regionale, come si evince dalla sentenza: "La documentazione fornita appare di fatto inconsistente e non rappresentativa al punto da provare che il contribuente si è realmente trasferito nel Regno Unito ovvero in grado di avallare la tesi suffragate dalle numerosissime apparizioni televisive e radiofoniche gestite da società italiane, la prevalenza dell'attività artistica esercitata in Italia rispetto a quella svolta nel Regno Unito, l'utilizzo di carte di credito, praticamente quotidiano per acquisti effettuati in Italia, voli aerei, l'uso di uno studio di registrazione a Milano, notizie stampa e profondi legami familiari testimoniati dalla ricostruzione di viaggi effettuati da e verso Latina oltre alla preminenza dei redditi ritratti dall'attività di artista in Italia rispetto alla dichiarazione dei redditi presentata nel Regno Unito".

Per la Commissione, appare "chiaramente l'intento evasivo consistente nell'aver fittiziamente assunto la residenza fiscale nel Regno Unito creando una complessa compagine sociale finalizzata a fungere da schermo e favorire l'occultamento in Italia della sua reale capacità contributiva", si legge sempre nella sentenza.