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Il Papa a Ostia: "Basta omertà e prepotenze, bisogna aprire la strada alla legalità"

"Il Signore - ha spiegato il Pontefice - ci chiama anche oggi a preparare il suo arrivo, anche in questa città il cui nome, Ostia, richiama proprio lʼingresso"

Il Papa a Ostia:
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"Gesù desidera che siano abbattuti i muri dell'indifferenza e dell'omertà, divelte le inferriate dei soprusi e delle prepotenze, aperte le vie della giustizia, del decoro e della legalità".

Così Papa Francesco, nella messa per il Corpus Domini a Ostia, si è rivolto ai cittadini, sottolineando che nella frazione della Capitale, feudo del clan Spada, "avete provato situazioni dolorose; il Signore vuole esservi vicino".

"Il Signore - ha spiegato il Pontefice - ci chiama anche oggi a preparare il suo arrivo, anche in questa città il cui nome, Ostia, richiama proprio l'ingresso, la porta. L'ampio lido di questa città richiama alla bellezza di aprirsi e prendere il largo nella vita. Ma per far questo occorre sciogliere quei nodi che ci legano agli ormeggi della paura e dell'oppressione".

"L'Eucaristia - ha proseguito il Papa - invita a lasciarsi trasportare dall'onda di Gesù, a non rimanere zavorrati sulla spiaggia in attesa che qualcosa arrivi, ma a salpare liberi, coraggiosi, uniti".

Francesco ha quindi indicato che "Gesù non predilige luoghi esclusivi ed escludenti. Egli ricerca posti non raggiunti dall'amore, non toccati dalla speranza. In quei luoghi scomodi desidera andare e chiede a noi di fargli i preparativi. Quante persone sono prive di un posto dignitoso per vivere e del cibo da mangiare! Ma tutti conosciamo delle persone sole, sofferenti, bisognose: sono tabernacoli abbandonati. Noi, che riceviamo da Gesù vitto e alloggio, siamo qui per preparare un posto e un cibo a questi fratelli più deboli".